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Cenni Storici

La Scuola Veterinaria piemontese venne fondata nel 1769 per volere del re Carlo Emanuele III che aveva inviato quattro chirurghi a Lione a studiare presso quella scuola che esisteva già dal 1762.

Giovanni Brugnone (1741-1818) diede i migliori risultati e, tornato in patria, ebbe l’incarico di costituire un istituto sul modello di quello francese ed a questo scopo ricevette alcuni locali nel padiglione di caccia del castello reale della Venaria. La scuola, che aveva nel Brugnone il direttore e l’unico insegnante, dipendeva dal ministero della guerra ed era finalizzata principalmente alla cura dei cavalli per l’esercito.
Nel 1793 vi fu un primo trasferimento presso la Mandria di Chivasso e nel 1800, durante il dominio francese del Piemonte, la sede divenne il castello del Valentino a Torino.

Dopo una sospensione dell'attività che durò dal 1814 al 1818, e dopo la restaurazione della monarchia sabauda, la scuola riaprì, nuovamente a Venaria Reale, con la direzione di Carlo Lessona (1784-1858). Gli spostamenti di sede non erano ancora finiti: nel 1834 a Fossano, nel 1841 ancora a Venaria. Dal 1847 al 1851 la scuola venne sostituita da un Istituto Agrario Veterinario Forestale, quindi rinacque autonomamente e, nel 1859, a novanta anni dalla fondazione, giunse nella sede di Via Nizza 52 a Torino.

Infine nel 1934 nacque la Facoltà di Medicina Veterinaria integrata nell’Ateneo torinese.

Nell'anno accademico 1996/97, nella nuova sede di Grugliasco, è stato inaugurato il comprensorio delle aule didattiche in comune con la Facoltà di Agraria.

La realizzazione delle strutture dipartimentali e clinico ospedaliere e dell'azienda agro-zootecnica è stata completata nel 1999.

Tra il 1999 e il 2001 la Facoltà si trasferisce nella nuovissima e moderna sede di Grugliasco.

Come già detto il primo secolo di vita fu travagliato da molti trasferimenti, parallelamente la gestione della scuola veterinaria fu spostata dal ministero della guerra a quello della sanità, a quello dell’istruzione, a quello dell’industria e commercio.
 


 
Tutto questo dimostra che fu necessaria una lunga e laboriosa evoluzione prima di definire con precisione i compiti e la figura giuridica di quella che divenne nel 1860 la Regia Scuola Superiore di Medicina Veterinaria. Si trattava di un istituto parificato all’Università ma con gestione autonoma, che rilasciò dapprima diplomi in zooiatria e successivamente delle vere lauree.

L’attività didattica e scientifica può essere ricordata tramite le figure di alcuni maestri quali il già citato Carlo Lessona che nel 1838 fondò il primo giornale italiano di scienza veterinaria, Felice Perosino (1805-1887) che fu anatomico e primo comandante del corpo veterinario dell’esercito. Domenico Vallada (1822-1888) insegnò patologia, igiene e zootecnia, fu tra i primi ad occuparsi di igiene degli alimenti di origine animale; Roberto Bassi (1830-1914) fu un noto docente di chirurgia. Edoardo Perroncito (1847-1936), professore di patologia, ebbe vasta fama perchè ottenne la prima cattedra al mondo di Parassitologia e perchè riuscì a debellare l’anchilostomiasi, malattia gravissima e molto diffusa, dovuta ad un verme parassita del duodeno dell’uomo. 

Il Dipartimento è stato visitato dall'EAEVE Committee a Novembre 1999 e approvato definitivamente nel 2002.

Ultimo aggiornamento: 29/10/2021 16:52
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